Yolim An, 11 giugno 2001

Le "dune che cantano" sono lo scenario del risveglio al bivacco del Desert Challenge Mongolia 2001. Non si può resistere alla tentazione di salire su quella più alta, quasi 200 metri. Edi lancia la Transalp sulla dura salita, sembra non farcela, scompare dietro alla duna e poi, finalmente, sbuca sulla cima. Il panorama, da lassù, è stupendo, da lasciare senza fiato. Scende, e riparte sulla pista che porta a Yolim An, la valle del ghiaccio. Ci vuole tutta la giornata, la pista è infernale, piena di sassi e di fuoripista al limite dell'impraticabilità. Finalmente la cresta di rocce è all'orizzonte.

Quaranta gradi all'ombra, e Edi si infila nella valle con la sua moto.

Sembra impossibile! Un attimo prima una distesa bruciata dal sole, ora una pianura verde, popolata di animali, incastrata tra due ripidi pareti di roccia. Un ruscello scorre al centro, ed in fondo agli otto km di Yolim An,ancora più incredibile, una piccola distesa di ghiaccio, la neve caduta durante l'inverno è rimasta lì, ghiacciata. Il ruscello l'ha scavata creando curiose gallerie sotto il ghiaccio. Al bivacco si commenta lo stupore, e si vorrebbe rimanere ancora qualche tempo, per godersi questa pace inverosimile. Ma domani la Honda lascerà il verde di questo luogo magico, e si avventurerà di nuovo al centro del sole, implacabile sul Gobi.