Bayan Zag, 12 giugno 2001

Sono partito presto.

Fuori dalla tenda le aquile, che sorvegliano questa valle incredibile, verde in mezzo al deserto che brucia.
Ma il mio obiettivo oggi, è un altro: devo raggiungere la valle dei dinosauri, a Bayan Zag. Per ritrovare la grande piana devo prima uscire dalle montagne, poi piegare verso Nord Ovest in direzione di Bulgan Sum.

Non avevo riferimenti, solo l'ago del mio GPS che mi indicava qualche km più avanti, un punto. La pista scompare, e la pianura sembra impadronirsi dell'intero orizzonte. Solo un lieve e progressivo dislivello mi fa pensare che il luogo poteva, secondo una delle teorie sulla scomparsa dei dinosauri, ospitare un lago.

Forse ci siamo, ma non vedo nulla. Improvvisamente incontro una carovana di cammelli, e con molta difficoltà riesco a farmi spiegare, da uno dei cammellieri, la direzione giusta per Bulgan. In effetti coincideva con il punto che avevo rilevato sulla carta e immagazzinato come way point sul GPS. Finalmente vedo il piccolo villaggio e da lì piego a destra verso Bayan Zag. Dopo venti km intravedo la falesia della valle dei dinosauri. Uno sguardo al mio computer di bordo: il termometro segna 42,4°. La mèta è raggiunta: non riesco a contenere l'emozione di trovarmi dove 65 milioni di anni fa vivevano i dinosauri.

Scruto la valle, cerco di immaginare tra queste spaccature della roccia Roy Chapman che scopre in questo luogo il primo uovo di dinosauro. Una breve sosta e riprendo la pista per Dalanzadgad, velocissima. Ogni tanto, finalmente, un segno di vita: le "gher" (le tradizionali tende mongole), gli animali intorno. Spero che la mia assistenza sia, nel frattempo, già arrivata Dalanzadgad..