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News - Comunicato stampa - 12 marzo 2002
ORIOLI AL DECIMO COMPLEANNO DELL'ITALIAN BAJA
Milano, 12 Marzo 2001 - Chi pensava che Edi Orioli avesse chiuso con i motori si sbagliava di grosso. Il noto rider friulano inforcherà nuovamente il casco e la tuta, ma per correre in macchina. Teatro del suo ritorno sarà l'Italian Baja, gara che, quest'anno, aprirà la Coppa del Mondo Tout Terrain al posto della Parigi-Dakar.
Il gradito rientro di Edi Orioli sugli sterrati al volante di un fuoristrada è una brillante candelina sulla torta di compleanno della manifestazione pordenonese: questa edizione, la decima per esattezza, coincide anche con l'unica partecipazione di Orioli alla gara in qualità di driver.
Nell'agosto del 1993, infatti, il "re del deserto" vinse alla guida di una Mercedes TE Raid, a fianco del navigatore Maurizio Dominella.
Quest'anno, proprio come allora, Orioli correrà per il team Tecnosport Italia. A cambiare saranno però il mezzo, una Nissan Patrol Gr Y61 di 4500 cc, molto performante con cui, c'è da giurarci, il pilota darà del filo da torcere ai suoi avversari in coppia con e il compagno navigatore Graziano Pelanconi, esperto Dakariano. Ad onor del vero, comunque, Orioli non è nuovo alla guida di macchine sportive. Alcuni anni fa, infatti, partecipò con discreto successo a qualche gara di Campionato Italiano Rally ottenendo dei lusinghieri piazzamenti. Ciò aumenta le possibilità che Edi, alla sua seconda Baja alla guida di un quattro ruote, bissi il precedente successo ottenuto sui greti del Cellina-Meduna.

Note su Edi Orioli

Edi Orioli nasce a Udine il 5 dicembre 1962. Fin da piccolo dimostra una particolare passione per le moto, ereditata dal padre. A 14 anni riceve in regalo la prima motocicletta: una Gori 50. Nel 1979 conquista il titolo italiano di Enduro Cadetti 50cc, e per altri tre anni consecutivi si aggiudica il campionato Italiano, ed il campionato del mondo nell'1981 e 84 della specialità. Debutta alla Paris-Dakar nel 1986, al traguardo sarà sesto assoluto, il più giovane pilota a portare a termine la terribile maratona africana.
La vittoria non si fa aspettare e dopo due anni con la Honda NXR 750 bicilindrica raggiunge per primo le spiagge di Dakar salendo sul gradino più alto. Nel 1990, si riconferma come il pilota più completo vincendo di nuovo in sella alla moto Italiana Cagiva. Deciso a intraprendere una nuova avventura, esordisce nel 1992 sulle quattro ruote nel Rally dei Faraoni raggiungendo un ottimo 5° posto. Nel 1993, torna alle due ruote vincendo la 12 ore di enduro di Lignano Sabbiadoro, vince il Rally dei Faraoni e a fine anno si aggiudica di nuovo la Parigi Dakar. Nel 1995 non si fa sfuggire un 3° assoluto alla Granada-Dakar, e nel 1996 in sella ad una Yamaha sarà di nuovo podio con una memorabile vittoria.
Nel 1997 comincia una nuova avventura, che durerà tre anni, con BMW e KTM, ma nonostante i suoi 200.000 Km. percorsi in Africa, in quindici anni di gare il deserto chiama ancora, e da qui che parte una nuova avventura creata e ideata da Edi: il Desert Challenge, avventura in solitaria attraverso i più bei deserti del mondo.
Il primo è stato il Ténéré nel Niger, poi la volta del deserto più alto e arido al mondo, l'Atacama in Cile raggiungendo quota 5600 mt. sul livello del mare, e l'ultimo il temibile deserto dei Gobi in Mongolia.

 

Ufficio Stampa: Noesis Comunicazione
Laura Bonino - laura.bonino@noesis.net / Cristina Saita - cristina.saita@noesis.net