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News - ARCHIVIO

Comunicato stampa
16 marzo 2001

 

DESERT CHALLENGE
Atacama Cile 2001
Desert Challenge: Final Cut.

Un impegno duro, a volte durissimo, ed il contrasto di emozioni forti e dai toni accesi da un'avventura straordinaria, quella del Desert Challenge Atacama Chile 2001. Edi Orioli, l'imbattibile Campione di quattro Dakar vinte con l'autorità di un talento tattico ed atletico irripetibile, ha vissuto a fatto e fatto rivivere l'avventura del trasvolatore solitario, del pioniere dalle distese desolate del deserto, del violatore di cime inaccessibili.

Il deserto dell'Atacama è il più arido del mondo, i pluviometri ivi installati non sono spesso in grado di registrare una sola precipitazione. La vita stessa sembra sospesa, in questo immenso territorio volentato dal sole. Ma i colori incredibili e cangianti dei laghi salati delle lagune lo rendono affascinante, nel contrasto con le distese bruciate all'ombra della Cordillera delle Ande, con le sue cime perennemente innevate ed i suoi cieli dal blu profondo.

Edi Orioli e la sua Honda Transalp, preparati per una sfida singolare, solitaria e lontana dal clamore delle grandi corse che per 15 anni sono state il teatro delle imprese del friulano. Una sfida progettata, una missione personale, contro nessuno ma con l'animo di sottoporre il fisico ed il mezzo ad una prova ai confini del limite, costantemente sorvegliato e sfiorato.

Ed un programma stravolto nelle sue fasi iniziali dalla più terribile rivoluzione climatica degli ultimi sessant'anni, che ha portato l'inverno Boliviano ad amplificare gli effetti devastanti del maltempo proprio nella zona centrale del Desert Challenge e che ha spazzato via le strade e le case di San Pedro di Atacama, dando quasi l'impressione di seguire Orioli nella sua avventura, per renderla ancora più estrema. Durissimi i primi dei 2.700 chilometri in diciotto giorni, in uno scenario inaspettato ed a tratti insospettabile in questa terra dove si rifiutano di vivere anche gli insetti. Poi anche il clima è rientrato nei "ranghi", ed il sole ha ricominciato a picchiare come un martello ed a spaccare le rocce, restituendo ai paesaggi la loro asciutta bellezza. La Honda di Orioli ha attraversato la Valle della Luna come in un sogno, toccato la miniera di rame più grande del mondo in una visita lampo; si è persa nell'immensità degli spazi della Cordillera alla ricerca delle lagune più belle, fuori dalle rotte convenzionali, mordendo con le sue gomme i fondi graffianti di detrito vulcanico. Chilometri duri, ma bellissimi, indimenticabili, dal silenzioso ed introspettivo deserto delle miniere abbandonate del salnitro alle scogliere fragorose dell'Oceano Pacifico. Rotte di avventura e di storia di un Paese che si è dimostrato incredibilmente bello, scoperto nei suoi angoli più lontani con lo spirito di una spedizione d'altri tempi, eppure solidamente ancorata al suo presente tecnologico della perfetta moto o, per esempio, dell'Osservatorio astronomico più importante del globo.

Ogni giorno una scoperta, un brivido, una sfida. L'assaggio del Lascar, il vulcano nascosto dalle sue nuvole di attività e sorvegliato dalla Montagna Sacra, il quiescente Licancabur; i test di adattamento alle quote più alte della catena montuosa più lunga, e più bella, per prepararsi alla sfida nella sfida: l'attacco all'Ojos del Salado, il vulcano che è considerato quello attivo più alto del pianeta. Difficile pensare ad una spedizione di alpinisti che incrocia l'avventura di un pilota e della sua moto sulle stesse vie, eppure Edi ha portato la sua bicilindrica ad un record, quello dei 5.592 metri sul livello del mare. Che non voleva essere un primato, ma un modo semplice, seppure tremendamente impegnativo, di vivere un'avventura nel solo modo che il pilota conosce, vale a dire con il mezzo delle avventure di una vita.

Ma come già era accaduto in occasione del 1°Desert Challenge, nel "Deserto dei Deserti" del Ténéré, la sfida è un pretesto per vivere un contesto avventuroso nei termini di un'esperienza più introspettiva, che lasci il tempo di sedimentarne le emozioni nel momento in cui è vissuta. Un metro dopo l'altro l'uomo e la sua moto hanno conquistato il versante innevato del vulcano, sin dove era possibile, ad un passo dalla cima, poi, come nel cerimoniale degli alpinisti, è spuntato fuori il tricolore, a suggellare la riuscita della avventura e del progetto che è solo un anello di una catena ideale, che porterà Edi Orioli e la sua moto in un altro deserto ancora. Il prossimo sarà il Gobi, in Mongolia, che subito qualcuno si affretta a definire il paesaggio più bello del mondo. Non è un caso, spesso i luoghi più belli sono quelli più inospitali e più inaccessibili, come in un sogno o come nel paradiso terrestre, che ha le sue condizioni.

Per Edi Orioli la condizione è un'altra: quale di riuscire vivere le emozioni dei suoi viaggi ad un ritmo più umano, e soprattutto di ricostruirle nell'immaginario raccontato del diario di bordo di una viaggio indimenticabile.

Per realizzare questo, come il primo e come i prossimi Desert Challenge, c'è bisogno di riunire una bella serie di elementi, organizzativi, progettuali, di intento e di finalità, e di sottoporsi a regole ferree, e soprattutto possedere, insieme alle capacità fisica e tecnica, quella dote che è il sapere vivere le emozioni immaginate.

 

Comunicato stampa
9 marzo 2001

DESERT CHALLENGE
Atacama Cile 2001
Desert Challenge: Parte Terza.

Il Desert Challenge di Edi Orioli porta a compimento la sua terza, emozionante parte. Dopo San Pedro de Atacama, El Salvador viene lasciata alle spalle e Edi Orioli punta la sua rotta ideale verso la valle stupenda delle Lagune della Cordillera delle Ande, riconosciuta come la più bella dell'intera catena Sudamericana. Per questa terza parte del viaggio avventuroso di Edi Orioli e della sua Honda Transalp, la scelta obbligata è un bivacco alle porte di questo paradiso naturale, sul bordo del Salar del Pedernales, una distesa candida di sale con poca acqua, bassa, e pochi fenicotteri di stanza. Dal bivacco tra le rovine della vecchia miniera inglese di Borace Edi Orioli parte alla volta dell'area delle lagune il 5 marzo. Una dopo l'altra, tra i picchi spazzati dal vento, compaiono alla vista come smeraldi incastonati nelle vallate del'altopiano della cordillera. Una dopo l'altra lasciano la loro traccia di emozione, ed al rientro al bivacco c'è poco tempo e spazio per le parole: le emozioni più forti vanno lasciate sedimentare in santa pace, richiedono il loro ambito di riflessione.

Ed il giorno successivo l'obiettivo più ambizioso: l'ascensione del vulcano Ojos del Salado, che in virtù di una attività fumarolica evidente i cileni considerano senza mezzi temini l'edificio attivo più alto del mondo. Comunque uno scenario mozzafiato per Edi Orioli, quando dai 5.350 metri sul livello del mare raggiunti a fatica con le gome affondate nella neve, l'autore e protagonista del Desert Challenge Atacama Chile 2001 si perde con lo sguardo nello scenario circostante.

Per la Honda Trasalp come per il pilota che l'ha condotta fno a questa altitudine incredibile è un vero record, da ricordare e da celebrare, magari con il tricolore portato sin quì per lo scopo.

Ma le emozioni non sono ancora finite. La discesa dal vulcano è impegnativa come la sua ascensione. Poi la pista ritorna scorrevole sull'altopiano e porta pochi km più ad Est fino alla Laguna Verde, una delle più belle dell'intera cordillera. E' un po' come entrare nello scenario di una cartolina, intesa come il mezzo espressivo più eloquente dell'immaginazione. La valle è interamente occupata dalla laguna dalle acque color verde smeraldo, e tutt'intorno una concentrazione incredibile di picchi innevati, la più alta dell'intera Cordillera delle Ande. E' un po' come all'inizio del Desert Challenge, al Lago Chungara, diverso lo scenario ma emozionante allo stesso modo.

Poi Edi e la sua spedizione lasciano definitivamente le alture vertiginose delle Ande per riportarsi alla quota più "normale" di Copiapo, destinazione finale del Viaggio.

Che non è finito, e si conclude evocando sulle dune intorno alla città lo spirito del Desert Challenge e della sua prima missione nel Deserto dei Deserti, il Ténéré. E' incredibile passare dal paesaggio montano delle Ande ad uno scenario che ricorda i trascorsi africani di Edi, ma è proprio questo che il Desert Challenge Atacama Chile 2001 intendeva proporre al suo ideatore: una riunione incredibile di eterogenee emozioni paesaggistiche. Missione Compiuta.

 


Comunicato stampa
25 gennaio 2001

DESERT CHALLENGE
Atacama 2001
Un mese alla partenza

Partirà il 23 febbraio, esattamente tra un mese, la nuova grande sfida di Edi Orioli.

Il Cile è pronto ad accogliere la spedizione che porterà Orioli e la sua Honda Transalp a percorrere quasi 2000 km in solitario ed attraversare il Deserto di Atacama.

Intanto Edi, l'uomo italiano "simbolo" della Parigi - Dakar ha appena trovato un compagno italiano nell'albo d'oro di questa mitica gara, Fabrizio Meoni, che ha appena vinto la gara più dura del mondo.

Edi lo applaude dalle pagine della Gazzetta dello Sport dedicandogli una bellissima lettera, ma non solo, lanciandogli la sfida per il 2002. Forse ci sarà anche lui ?


Comunicato stampa
6 dicembre 2000

DESERT CHALLENGE
Atacama 2001 - Cile

Non è un mistero che la storia iniziata con il 1° Desert Challenge, il Ténéré attraversato da Edi Orioli in solitario nell'aprile di questo stesso anno, abbia tra i suoi obiettivi quello della realizzazione di una serie di documentari televisivi ambientati nei deserti più suggestivi del pianeta Terra. Il tutto visto attraverso la lente di ingrandimento dell'esperienza particolare di uno dei più grandi campioni del deserto alle prese con lo stesso mezzo, una moto, ma in condizioni del tutto diverse, nelle quali lasciare tutto lo spazio possibile alla personalità ed alla sua voglia di esperienze, anche introspettive.

Il deserto ritenuto il più arido del mondo si è rivelato una autentica miniera di meravigliose sorprese. L'impresa in solitario che Edi Orioli affronterà a fine febbraio avrà come ambientazione la linea ideale dei "salar" lungo la cordillera andina del Cile e della Bolivia. Le depressioni salate che Edi attraverserà con la sua moto si trovano tutte su un profilo altimetrico che va dai 2.500 ai 3.500 metri sul livello del mare, con obiettivi particolari a quote sensibilmente più elevate.

Il deserto atacameno ha svelato alcuni dei suoi tesori più preziosi, come una serie interminabile di lagune tanto belle da lasciare senza fiato, la valle di Pietra ed il vulcano Lascar (il più importante edificio attivo del Sud America). La tipologia della spedizione, (in moto ed in solitario), rende critico il confronto con i problemi dell'alta quota nei termini degli standard di adattamento progressivo e, non bastasse, agli obiettivi tracciati sulla carta in sede di progetto, altri, ed ancor più difficili, si sono aggiunti strada facendo con il richiamo irresistibile del loro fascino. Non c'è dubbio che l'impresa di Edi Orioli avrà due caratteristiche fondamentali: la sfida dell'atleta contro se stesso in condizioni verosimilmente vicine al limite ed il racconto, per impressioni ed immagini, di una terra bellissima che ha dato vita alle storie ed a vere e proprie epopee dei "pampini", gli abitanti del deserto dell'Atacama.

Gli scenari si sono presentati alla vista con una rapidità di successione da lasciare sbalorditi. Immaginate di entrare nella cartolina di un suggestivo paesaggio andino e di scoprire, km, dopo km, cascate, sorgenti termali, lagune verde smeraldo e distese di sale abbacinanti. Di scoprire che l'aridità del deserto più secco del mondo non ce la fa a contrastare la forza con cui sbocciano per un giorno fiori coloratissimi che dipingono il paesaggio; di salire in alto come sul Monte Bianco e di scoprire che c'è ancora molta strada da fare, di scendere attaccati alla bombola di ossigeno senza sapere se il mal di testa sia dovuto al mal di quota o alla bellezza di paesaggi a perdita d'occhio sull'orizzonte variopinto del tramonto.

Un viaggio su piste spesso inesistenti, negli aridi fondovalle "salati" o su ripidi sentieri dei versanti vulcanici della Cordillera, a tratti lungo l'antico "Camino del Inca", l'arteria storica della penetrazione verso sud della misteriosa popolazione andina. Dall'estremo Nord del Cile, con partenza dai parchi nazionali ai confini con Perù e Bolivia, fino ad El Salvador e più a Sud Est sino alla Laguna Verde ed oltre le pendici del Ojos del Salado, la vetta che contende all'Aconcagua il primato sudamericano. Attraverso il deserto dell'Atacama, le storie di gente semplice e solidale, l'epopea della solidarietà delle salnitriere raccontate da Hernan Rivera Letelier nei romanzi struggenti dell'onestà intellettuale. E poi ancora, la miniera di rame a cielo aperto più grande del mondo, la suggestione magica della Valle della Luna e la quiete del villaggio di San Pedro di Atacama, la culla della storia "pampina" sorvegliata dal Licancabur, la montagna sacra.


 

Comunicato stampa
Milano, 26 Giugno '00

1° DESERT CHALLENGE

all'interno della rivista "GQ" del mese di Luglio.


Comunicato stampa
Milano, 20 Giugno '00

1° DESERT CHALLENGE
Grande interesse televisivo per la recente avventura di Edi Orioli

All'interno del canale satellitare Stream, nella sezione "Canale Viaggi", Domenica 2 Luglio alle ore 21.30 andrà in onda un servizio sull'ultima avventura di Edi Orioli: 1° DESERT CHALLENGE.

Per chi se la perdesse, ci saranno le repliche nei seguenti giorni:
Lunedì, 3 Luglio alle ore 9.30 e 18.30
Martedì, 4 Luglio alle ore 6.30 e 00.30
Mercoledì, 5 Luglio alle ore 15.30 e 3.30


Comunicato stampa
13 giugno 2000

L'avventura di Edi Orioli
Ampio spazio dedicato all'impresa
1° DESERT CHALLENGE

all'interno della rivista No Limits del mese di Giugno, con un servizio di otto pagine.


Comunicato stampa
02 maggio 2000

RACE

Su Nuvolari all'interno del programma "Race" andrà in onda il servizio su Edi Orioli relativo all'impresa da poco conclusasi "1 Desert Challenge" per questa sera martedì 2 Maggio 2000 alle ore 22.30.
....per chi dovesse perderlo, saranno trasmesse più repliche, nei giorni seguenti
- Mercoledì, 3 Maggio alle ore 19.30
- Giovedì, 4 Maggio alle ore 16.30
- Venerdì, 5 maggio alle ore 13.30
- Sabato, 6 maggio alle ore 10.30
- Domenica, 7 Maggio alle ore 7.30


Comunicato stampa
20 aprile 2000

2000 FATTI E PERSONAGGI

Sabato 29 aprile alle ore 22.30 circa, andrà in onda su CANALE 5 durante la trasmissione "2000 Fatti e Personaggi" un servizio dedicato alla sfida di EDI ORILI 1st DESERT CHALLENGE.

Comunicato stampa
10 aprile 2000

ENDURO LIGNANO

Grande vittoria incontrastata di EDI ORIOLI e il suo compagno alla ENDURO LIGNANO avventua sabato scorso. Un vittoria schiacciante nella quale ha pesato notevolmente l'abilità dimostrata da Edi nella guida sulla sabbia.

Comunicato stampa
06 aprile 2000

ENDURO LIGNANO

Imminente la ENDURO LIGNANO, la classica di Enduro, cui parteciperà EDI ORIOLI, in coppia con Christian Houyaux, che con una HONDA 250 2 tempi sfideranno l'importante schieramento di piloti presenti da tutta Europa.

Gli appassionati potranno seguire la gara che sarà trasmessa da TMC2 con le seguenti dirette TV:
Sabato 8, 16.00 - 17.00 "Superpole"
Sabato 8, 23.45 - 00.40 "Enduro Lignano"
Domenica 9, 16.00 - 17.20 "Trofeo Motorola"

.
1° DESERT CHALLENGE


Comunicato stampa
31 marzo 2000

1° DESERT CHALLENGE
Grande interesse televisivo per la recente avventura di Edi Orioli

La sera del 3 aprile 2000, andrà in onda su su RAI 3 all'interno della trasmissione "Sfide" alle ore 23.30, uno speciale sull'ultima avventura di Edi Orioli:
1° DESERT CHALLENGE


Comunicato stampa
27 marzo 2000

1° DESERT CHALLENGE
Grande interesse televisivo per la recente avventura di Edi Orioli

Questa sera, 27 marzo 2000, andrà in onda su TMC2 alle ore 23.00 uno speciale sull'ultima avventura di Edi Orioli:
1° DESERT CHALLENGE


Comunicato stampa
24 marzo 2000

1° DESERT CHALLENGE - Sport Week

Il 25 marzo Sport Week de La Gazzetta dello Sport, sarà in edicola con un' entusiasmante reportage sull'ultima avventura di Edi Orioli: 1° DESERT CHALLENGE

Comunicato stampa
17 marzo 2000

1° DESERT CHALLENGE - Processo al Gran Premio

Edi Orioli, domenica 19 marzo sarà ospite del Talk Show su Odeon TV alle 23.30 nella trasmissione "Processo al Gran Premio" con Mario Poltronieri, si potranno vedere le immagini del 1° DESERT CHALLENGE


Comunicato stampa
14 marzo 2000

1° DESERT CHALLENGE

Un record, un'avventura in solitario, una spedizione.
Edi Orioli ha portato a termine il suo primo Desert Challenge. Due tappe serrate attraverso il deserto del Ténéré e le sue sabbie torride.
Un'avventura mai tentata prima e portata a termine da uno dei piloti che hanno fatto la storia delle corse africane. 4 Dakar vinte e 200.000 km di piste percorse a tutto gas in costante e diretto confronto con avversari e cronometro. Ci voleva qualcosa che restituisse ad una carriera invidiabile un senso più profondo ed umano e che soprattutto riportasse le emozioni che solo il deserto può dare ad un ritmo più naturale. Sostenuto ad appoggiato da Honda Italia, IP, Dainese, Garmin, Casio, Nuova Detas, Osama, Alpinestar. Edi Orioli si è lanciato nell'impresa partendo il 6 marzo dall'albero del Ténéré, il mitico crocevia delle carovane storiche e moderne che attraversano il deserto dei deserti. Obiettivo l'albero Perduto, a nord della immensa distesa di sabbia, luogo altrettanto mitico e legato alla storia della più famosa e dura corsa africana ed al nome del suo inventore, Thiery Sabine, le cui ceneri sono furono sparse in questo luogo all'indomani della sua tragica scomparsa.
Un largo giro di oltre mille km, ai quali si aggiungono i 500 dei trasferimenti iniziale e finale da Agadez, con punti di passaggio e di rifornimento ad Achegour, Kafra (alle porte di Dirkou), Kiffa. Partenza alle prime luci del giorno 6 marzo, dall'albero del Ténéré vicino al quale era stato allestito il bivacco, ed arrivo all'Albero Perduto nel pomeriggio del giorno stesso, dopo 646 km interrotti solo dal rifornimento nelle vicinanze di Dirkou. Poi la notte trascorsa in mezzo al nulla sotto il cielo stellato. Nuova partenza per la tappa di ritorno il 7 mattina, con rotta sud e sud ovest per rientrare al "campo base". Una prima parte molto veloce e poi il vento di sabbia che comincia a soffiare da Est, sempre più forte, fino a sollevare la sabbia in una tempesta, rendendo l'impresa ancora più difficile e solitaria.
L'incrocio di alcuni camion "Merchandise", carichi di uomini e mercanzie che fanno la spola tra Agadez e la Libia, e la difficoltà maggiore, nella parte finale, rappresentata dalle dune dell'Adrar Madet e da lunghi tratti di "herbe à chameaux", gli infernali cespugli resi famosi dalla Dakar, che rendono la guida durissima e insidiosa.
A trenta km dalla fine, proprio sul terrapieno di uno di questi cespugli, Orioli cade rovinosamente mentre controlla la rotta sugli strumenti.
Le sovrastrutture della moto vanno in briciole, ma per fortuna niente di fatale e solo qualche forte contusione. La moto viene messa in condizione di ripartire e, con un ritardo di un paio d'ore sulla ideale tabella di marcia, Edi taglia lo striscione installato all'albero del Ténéré. Ha percorso 1.066 km in completa solitudine, ha dormito da solo nel punto più sperduto del Sahara, ha affrontato le piste che lo avevano visto protagonista assoluto nelle Dakar vinte in 15 anni di carriera. Ha vinto ancora, questa volta la sfida forse più importante. Quella dalla quale si aspettava qualcosa di più, e che gli lascerà nuove e più intense emozioni. Non solo, ha messo la sua esperienza al servizio del progetto ProCom di Dainese per la realizzazione di una tuta dotata di sensori di umidità, temperatura, frequenza del battito cardiaco.
Edi ha portato il suo contributo alla socialità di Agadez, distribuendo 2.000 penne ed altro materiale scolastico ai bambini delle scuole.
E a fine estate una nuova ala della scuola elementare di Agadez sarà costruita a spese della spedizione.
Adesso l'idea è quella di affrontare allo stesso modo gli altri impegnativi deserti del pianeta, e quella di offrire una diversa chiave di lettura di queste avventure che tanto stimolano l'immaginazione degli appassionati del Sahara.


Comunicato stampa
8 marzo 2000

1° DESERT CHALLENGE

E' in pieno svolgimento la traversata in solitario del Ténéré che sta impegnando EDI ORIOLI con la sua HONDA TRANSALP.

Abbiamo sentito EDI che, in procinto di partire, era allo stesso tempo teso e felice, felice dell'opportunità di vivere quest'esperienza profonda ed intima "a tu per tu" con il deserto, teso perché alla partenza il deserto gli si è mostrato in tutta la sua vastità.

Lo staff è pronto, dispongono di tre telefoni satellitari IRIDIUM per i collegamenti con il mondo e tra loro.
Sarà un'esperienza veramente speciale che non vediamo l'ora di farci raccontare.


Comunicato stampa
23 febbraio 2000

1° DESERT CHALLENGE

La nuova avventura in solitaria di Edi Orioli

Edi Orioli, l'unico italiano che ha scritto il proprio nome sull'albo d'oro della Parigi-Dakar, vincendola per quattro volte, ha deciso di affrontare il terzo millennio lanciando una nuova sfida, soprattutto a se stesso: attraversare, in solitaria ed in sella alla nuovissima Honda Transalp, il deserto dei deserti (Ténéré) nel minor tempo possibile!

Il 1° DESERT CHALLENGE prende vita dal sogno di Orioli di rivivere l'Africa in una nuova prospettiva, distaccandosi dalle gare marathon, per cogliere qualcosa di diverso, di più profondo, di più personale.

La volontà è di sfidare il Ténéré "a tu per tu ", di entrare in vero contatto con quei luoghi attraversati per quindici anni insieme ad altri mezzi - tra motociclette, auto e camion - affrontando al massimo della velocità tutto il percorso. Edi vuole provare l'emozione di vivere da solo il deserto, sentendo solo il rumore della sua moto e carpendo il fascino di queste terre.

Edi Orioli partirà da Agadez il 5 marzo e tenterà di percorrere 1500 km in due giorni. Compagna d'avventura sarà la nuova HONDA TRANSALP equipaggiata con doppio sistema GPS, TRIP MASTER, BALISE DI SOCCORSO, ROAD BOOK, e serbatoi speciali che permetteranno un'autonomia di percorrenza di 500 km.

Il connubio ORIOLI-HONDA risale a più di dieci anni fa e ha già scritto alcuni fra i migliori capitoli della Storia del Motociclismo. Ricordiamo che proprio con la Honda NXR750, nel 1988, Orioli fu il primo italiano a vincere la "Parigi-Dakar" con un vantaggio di oltre un'ora sul secondo classificato.

Protagonista ancora una volta sarà la HONDA TRANSALP che dalle Alpi raggiungerà l'Africa per affrontare una nuova avventura.

IP - marchio petrolifero del gruppo ENI da anni presente a fianco delle marche più prestigiose e sui circuiti di tutto il mondo - metterà a disposizione i suoi lubrificanti top di gamma, in grado di garantire anche in condizioni estreme ed a temperature esasperate il massimo dell'affidabilità e del risultato.

La spedizione via terra, guidata da Giacomo Vismara e composta da un camion e due fuoristrada 4x4, arriverà in AFRICA a fine febbraio mentre Edi, lo staff tecnico ed altri collaboratori arriveranno in aereo.

Ad Agadez sarà l'attuale Ministro del Turismo il famoso Tuareg RISSA AG BOULA ad accogliere il team italiano. Sbrigate le formalità per ottenere i permessi speciali per attraversare il deserto, la carovana si addentrerà per un centinaio di chilometri per allestire il CAMPO BASE, punto di riferimento per la partenza e l'arrivo.

Il 1° DESERT CHALLENGE, ricalcherà le piste principali del Ténéré del Niger toccando i luoghi simbolo che hanno fatto la storia della Dakar.

Partendo dall'albero del TÉNÉRÉ, passaggio obbligato da sempre, attraverserà l'oasi di ACHEGUR, BILMA e DIRKU' per risalire verso nord fino al celebre albero di Thierry Sabine, ideatore della Paris - Dakar, per poi ridiscendere tagliando in pieno sud verso l'arrivo.

Mai nessuno in moto ha sfidato da solo queste sterminate distese di sabbia, Edi lo farà nel minor tempo possibile, passando da tre check point distanti 500 km l'uno dall'altro, dove troverà esclusivamente carburante e acqua che gli permetteranno di proseguire e convalidare il suo passaggio.

Il suo equipaggiamento sarà composto da una dotazione standard per la sopravvivenza, ridotta ai minimi indispensabili: viveri, acqua, materiali tecnici di ogni genere ed una piccola tenda con il sacco a pelo per la notte.

Ci saranno forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, così la DAINESE, realizzerà per Edi una speciale tuta che servirà anche per effettuare dei test scientifici e di sicurezza dotata di 30 sensori per la rilevazioni di dati.

Partner storico di Edi non poteva mancare, ancora al suo fianco in questa impresa, OSAMA che da 10 anni lo supporta, così come NUOVA DETAS, leader nel campo dei carrelli elevatori.

Grazie ad IRIDIUM ITALIA, Edi potrà contare sui collegamenti telefonici satellitari sia in caso di emergenza che per eventuali interviste in diretta.

Al polso di Orioli sarà l'ultima generazione dell'orologio CASIO PROTREK GPS Satellite Navi, indispensabile per l'orientamento.

Edi, per raccontare e documentare l'impresa, si dovrà improvvisare fotografo e cameraman, cercando di filmare le scene più significative del viaggio, come l'incontro con i TUAREG, il raggiungimento dell'albero di THIERRY SABINE, le notti trascorse da solo nel deserto.

"Vorrei riuscire a raccontare in diretta questa nuova impresa che mi sono prefissato di realizzare in due giorni. Vorrei raccogliere le emozioni, gli stati d'animo che si provano rimanendo da soli nel deserto, quando si può contare solo sulle proprie forze e sulle prestazioni della propria moto sapendo che l'aiuto più vicino è a centinaia di chilometri"ha affermato Orioli presentando il progetto. "Sento l'esigenza di intraprendere quest'avventura sia per mettermi alla prova in qualcosa di nuovo, sia perché voglio vivere intensamente l'Africa e i suoi spazi"

L'impresa presenta numerosi rischi, come la possibilità di avere dei guasti tecnici o la fatalità di cadere rimanendo bloccati nel deserto senza poter chiamare aiuti.

Da non sottovalutare, c'è anche la probabilità di trovarsi in una tempesta di sabbia perdendo il controllo della situazione. Edi dovrà dimostrare spirito di avventura, capacità di adattamento, forza fisica e psicologica.

La prova non sarà facile, ma a Edi piace sfidarsi e sfidare.

Il 1° DESERT CHALLENGE potrebbe diventare una nuova corsa per i "dakariani" e per tutti coloro che avranno voglia di battere un record e nello stesso tempo di cimentarsi in un'impresa in solitaria nel deserto senza eguali.

LA SFIDA E' COMINCIATA..

IN BOCCA AL LUPO !

 

Press Office: BOXY - Via Cappuccini, 8 20122 Milano Tel. 02.76004775 - Fax 02.76009026

E-mail: ediorioli@ediorioli.com

siti internet: www.ediorioli.com e www.hondaitalia.com