15 -22 marzo Viaggio in Marocco
Ciao a tutti,
ogni tanto farsi sentire "vivi" non guasta. In attesa
di rendervi edotti del mio nuovo, imminente "Desert Challenge",
che vivra', dopo Tenere', Atacama, Transiberiana e Gobi, la sua
quinta "puntata" sarà nello sconfinato deserto
libico, ma ora vi racconto di un Raid in Marocco con amici
.
E' stata una nuova esperienza ed anche una bella scoperta, il
Marocco, un viaggio che ho organizzato alla scoperta degli angoli
piu' suggestivi di questo paese, con una piccola "squadra"
rivelatasi molto affiatata ed "intenditrice". Atipico
perche' l'avventura non prevedeva niente di estremo e nessuna
sfida, era semplicemente la messa in opera del primo di una serie
di progetti dedicati e destinati all'"ozio" motociclistico.
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Lo abbiamo portato a termine in una intensa
settimana dal 15 al 22 marzo. Una quindicina di "predestinati"
ad un viaggio esotico e rilassante, in moto naturalmente, ma senza
nessuna concessione al benche' minimo compromesso in termini di
"gusto" e di disagio. Abbiamo scelto le rotte che dopo
un attento studio ritenevamo le piu' suggestive della stupenda
geografia marocchina. Avevamo tutte le necessarie assicurazioni
in termini di supporto e "facilities", e direi che ne
abbiamo approfittato. Il supporto di Airzoone con due macchine
da guerra chiamate Pascal e Loris e' stato, a dir poco, il fiore
all'occhiello di un viaggio che ha dell'indimenticabile.
Che il Marocco, visto da un'angolazione "giusta", fosse
incantevole, lo sapevamo e forse lo sapete anche voi, ma questa
volta, forse a benedire la nostra prima "impresa" e'
arrivata, insieme all'aereo che trasportava la comitiva in Africa,
una eccezionale primavera marocchina. Non potete immaginare cos'e'
quella terra di luce e colori inondata del verde dirompente della
nuova stagione che esplode. Verde ovunque, anche ai piedi delle
dune di MAHAMID, che non abbiamo certo lasciato da parte, o nella
valle dell'Draa, solitamente "abbrustolita" dal sole
del deserto. Oppure lungo la pista che in un solo giorno ci ha
portato dai 2.500 metri del Passo di Tazazaret, giu' nella valle
di Gafer e poi do nuovo su, attraverso le gole del Todra fino
ad uno dei piu' bei bivacchi che abbia mai visto. Abbiamo cercato
di vedere e di godere, dei paesaggi, della gente che e' gentile
e tranquilla (ben altri ritmi, buon per loro), della cultura e
delle tradizioni di città come Ouarzazate o Marrakech,
ed abbiamo fatto anche incontri quasi esilaranti, come quello
del pastore che, sulle montagne, aveva appeso le sue galline all'asino
(in modo che anche i galli non si allontanassero troppo) e se
ne andava al ritmo di pochi passi al giorno. Abbiamo visto le
Kasbah piu' antiche del Marocco, e soggiornato negli hotel piu'
confortevoli e pittoreschi. Insomma, abbiamo cercato di trarre
il massimo profitto da un'occasione che e' sembrata a tutti, alla
fine, preziosa. Ne faremo altri? Certo! I Viaggi del Desert Challenge
avranno una loro frequenza, e soprattutto un loro stile speciale.
Non vorremmo mai offrirvi qualcosa che chiunque puo' realizzare.
Altrimenti la nostra esperienza a cosa e' servita?
Adesso, dunque, vi lascio. Non correro' il Rally di Tunisia (dove
lo scorso anno, se ricorderete, non mi sono certo comportato male),
perche' devo impegnare tutto il tempo che ho e concentrare tutte
le mie energie nell'organizzazione del Prossimo Desert Challenge
Libia, come vi ho detto previsto per i primi di maggio. State
tranquilli, sarete informati da queste stesse pagine. E sarete
parte integrante del reportage.
A presto Edi
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